A.rchitecture 029 - undergarden
...oggi alla Facoltà di Architettura Quaroni di Roma alle 18:00...verrà presentato il progetto, che ha come soggetto il graffitto urbano...Undergarden realizzato per il Festival Internazionale des Parcs et Jardins de Chaumont sur Loire...
6 commenti:
Devo dire che mi aspettavo molto di più. Riproposizione scontata a terra di un segno grafico ormai "passato" (andava di moda negli anni '90). Un segno considerato erroneamente "operazione artistica".
Felice perchè c'è qualche italiano che ci rappresenta in Francia, ma pensare che una cosa del genere possa trovarsi dove anni fa P.Blanche sperimentò il geniale "giardino verticale", non mi entusiasma.
sono completamente daccordo su tutto...apparte che un graffito non sia un'operazione artistica...
non comprendo la critica: non vedo cosa c'entri Blanc con i graffiti ne vedo cosa ci sia di passato nel proporre un giardino-graffito, tecnica mai sperimentata prima d'ora come giardino formale (nel caso non sia chiaro, si parla di un giardino, fatto di piante, che compongono una tag, non di un segno grafico fatto a spruzzo a terra) e sono convinto che il graffito dovrebbe essere riconosciuto come pura manifestazione artistica.
So perfettamente che un giardino è fatto di piante (sono architetto paesaggista)ma mi sembra come ho già detto che questa operazione sia una mera riproduzione. Il giardino è tridimensionalità e ormai il giardino contemporaneo non si può chiamare FORMALE!!!!regressione storica, cosa a cui noi italiani tendiamo sempre.....
Va beh punti di vista....
Non hai tutti i torti sul fatto che il modello italiano tenda sempre a regredire, ma trovo una certa difficoltà nel classificare un modello di giardino contemporaneo; oltretutto trovo che il Festival di Chaumont, benchè sia una manifestazione molto avanzata, non sia finalizzato alla ricerca di questo modello, ma più alla conversione di forme artistiche ed alla fusione con l'arte del paesaggio...
Per quanto riguarda il giardino fatto di piante, non lo darei così per scontato, dato che di piante, nei giardini tematici del festival, se ne trovano veramente poche e la suggestione è in genere laciata agli oggetti di design...
malgrado l'argomento di per sé non mi interessi più di tanto (ho visto la presentazione alla quaroni ed il progetto ha lasciato per me il tempo che trovava)mi interessa la conversazione. sono pienamente d'accordo con elena: è puro formalismo, meccanicistica traslazione sul piano (peraltro fuori scala e scarsamente percepibile sul posto) di un graffito, reitarata sui muri che perimetrano il giardino.
sbagliato due volte. apprezzabile l'entusiasmo nel cimentarsi dei progettisti come graffitari (nn ne conosco l'esito)! la mia più caustica obiezione è però rivolta al contenuto della tag " movement"! davvero sorprendente nella sua originalità e freschezza!
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